Joe Biden in Pennsylvania per la campagna elettorale, ma all’interno del partito democratico aumenta il dissenso.
Alla domanda, richiesta: “Presidente Biden, il partito democratico è con lei?” Joe Biden risponde con un fermo “sì” mentre scende dall’Air Force One per una tappa della campagna elettorale in Pennsylvania. Tuttavia, la realtà all’interno del partito democratico sembra raccontare una storia diversa.
Le voci contrarie alla candidatura del presidente e favorevoli a un suo ritiro si fanno sempre più forti, specialmente dopo il confronto televisivo con Donald Trump di dieci giorni fa. La performance insoddisfacente del presidente ha scatenato un’ondata di critiche che non sembra destinata a placarsi. Le sue recenti apparizioni pubbliche e interviste non hanno fatto altro che alimentare le preoccupazioni.
Cresce il dissenso interno nel partito democratico di Biden
Parallelamente alla visita di Biden in Pennsylvania, Hakeem Jeffries, uno dei principali leader democratici alla Camera dei Rappresentanti, ha organizzato un meeting virtuale. Durante questa ‘call’ di circa due ore, diverse voci hanno esortato il presidente a considerare un passo indietro. La situazione interna al partito è sempre più tesa, con un numero crescente di deputati che si oppongono alla candidatura di Biden.
Timori per le elezioni e la composizione della camera
Il dissenso interno non riguarda solo la paura di una sconfitta alle prossime elezioni presidenziali. I deputati democratici temono anche che un crollo di Biden possa influenzare negativamente la composizione della Camera dei Rappresentanti. Se Biden dovesse perdere terreno, questo potrebbe avere un impatto devastante sui risultati elettorali di novembre, mettendo a rischio la maggioranza democratica alla Camera.
Secondo fonti citate dalla CNN, tra i principali esponenti del fronte contrario alla candidatura di Biden figurano Mark Takano, Adam Smith, Jim Himes, Joe Morelle, Susan Wild e Jerry Nadler. Questi deputati ritengono che, in caso di ritiro del presidente, la candidatura dovrebbe andare alla vicepresidente Kamala Harris. Sebbene il meeting non abbia prodotto decisioni formali immediate, la pressione su Biden continua a crescere.
La situazione si fa ancora più critica con la possibilità di un ultimatum. Secondo un report di Axios, molti membri del Congresso stanno pianificando di uscire pubblicamente per chiedere a Biden di ritirarsi entro venerdì.
Questo movimento è supportato da un gruppo sempre più numeroso di democratici che sperano in un intervento decisivo dei leader del partito, inclusi gli Obama, per convincere Biden a fare un passo indietro.